Kick-Ass 2: anche i supereroi vomitano

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Hai per le mani un fumetto iperviolento che parla di ragazzini che si travestono da supereroi e vanno in giro a menarsi convinti di fare del bene. È un fumetto strano, non certo un capolavoro, ma ha dalla sua i dialoghi e il senso del ritmo di un professionista del calibro di Mark Millar e i disegni di un figlio d’arte come John Romita Jr. La storia è ambientata in un mondo un po’ troppo simile al nostro: a tratti è anti-climatica, non segue le normali regole della narrazione classica super-eroistica, la gente si fa veramente del male, finisce all’ospedale e muore. Il finale non l’hai ancora letto, perché non hanno ancora finito di disegnarlo, ma ti hanno già detto, a grandi linee, cosa succederà. Come fai a farci un film?

Caso 1: il tuo nome è Matthew Vaughn. Sei bravo, capisci qual è il significato di questo strano fumetto andando oltre la violenza grafica che lo contraddistingue, ma capisci anche che commercialmente la cosa non funziona. E allora gli dai una risistemata: rendi il protagonista un eroe un pelino più classico, gli concedi qualche vittoria personale in più e sottolinei alcune sue caratteristiche che possono essere equiparate a dei superpoteri. Confezioni per lui e per i co-protagonisti un percorso abbastanza credibile e mantieni un tono non troppo serioso per tutto il film. Incidentalmente, scritturi un’attrice giovanissima e molto brava per il ruolo che farà la parte del leone per tutti il film. Sul finale hai una certa libertà, quindi ti butti su un supereroismo un po’ più banale. Il risultato è il primo Kick-Ass, molto diverso dal fumetto ma divertente e senza troppe pretese. Un action-comedy che funziona.

Caso 2: il tuo nome è Jeff Wadlow. Il risultato è Kick-Ass 2.

Come procediamo? Andiamo con ordine. Rendere tutti i personaggi molto più stupidi: checked! Svilire la figura del cattivo, già abbastanza patetica in originale, e renderlo un idiota degno di Gianni e Pinotto: checked! Prendere uno dei personaggi secondari più marginali e ridicoli del fumetto e trasformarlo in un nuovo interesse amoroso del protagonista…

night-bitch
Checked!

Aggiungere alcune scenette da commediola teen ad ambientazione liceale: checked. Inserire finale positivo con monologo dell’eroe e morale: checked. Infarcire il tutto con dialoghi triviali che non fanno ridere: checked. Praticamente manca solo una scena in cui tutti vomitano e cagano. Ah no, un attimo!

Ieri sera ho visto Daredevil
«Ieri sera ho visto Daredevil»
«Filmone!»
«Filmone!»
vomit3
«Io Twilight…»

Checked pure questa.

Perché buttare tutto così sul demenziale? Credo che dipenda in buona parte dalla volontà di rendere più digeribili le scene di violenza. Questo Kick-Ass 2 in effetti è piuttosto crudo e spingere l’acceleratore sulla dimensione comica vuole essere forse un modo per permettere al pubblico di non prendere troppo sul serio ciò che sta vedendo sullo schermo: alla fine sono solo dei deficienti in costume. Che è una cosa che un po’ valeva anche per il primo film, intendiamoci. Solo che lì era fatta meglio.

Detto questo, non nego che il film sia divertente e si lasci guardare bene, anzi, due ore volano come niente. La storia ha ritmo, la messa in scena è piuttosto efficace e poi vabe’ c’è Hit-Girl che fa il culo a tutti ed è sempre un bel vedere. Però dai no, non ci siamo proprio. Che poi non è che uno con certe premesse si aspettasse un capolavoro, intendiamoci, ma almeno una cosa che non ti dia l’impressione di aver sbagliato sala ed essere entrato a vedere il sequel di Superhero Movie, magari sì.

#CineTrivia:
Jim Carrey, che interpreta il Colonnello Stelle e Striscie, non ha partecipato alle attività di promozione di Kick-Ass 2. Turbato dal massacro alla scuola elementare di Sandy Hook dello scorso dicembre (appena un mese dopo la fine delle riprese), Carrey ha dichiarato infatti di non poter in tutta coscienza reclamizzare un film così violento.

Perché non ha letto il fumetto...
Perché non ha letto il fumetto…

3 pensieri su “Kick-Ass 2: anche i supereroi vomitano

  1. Ripensandoci mi sa che hai ragione tu! Il primo era decisamente meno stupido e non ti costringeva a chiederti “che cavolo sto guardando?!?” nel bel mezzo del film. Se solo non ci fossero stati i siparietti liceali (che, secondo me, più che altro, il regista voleva prendere in giro… o almeno lo spero) e avessero reso il “cattivo” un pelo più serio, sarebbe stato tutto un altro film.

  2. I siparietti liceali avrebbero pure senso, secondo me.

    Nel fumetto Hit-Girl ha 12 anni, quindi è ancora lontana dall’adolescenza e dagli squilibri ormonali per le boy-band. In pratica, come personaggio rimane uguale a se stessa per tutta la durata della miniserie: una macchina da guerra alta un metro e cinquanta.

    Nel film hanno voluto darle un percorso; questo è bene sul piano narrativo e l’ambiente scolastico poteva essere uno spunto interessante. Il problema è come è stata poi realizzata la cosa.

    1. D’accordo! Quello che intendevo dire riguardo le scene ambientate a scuola era proprio che, per come sono state inscenate, era meglio non ci fossero…

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