Red (Turning Red), il nuovo film Disney Pixar, è disponibile da ieri su Disney+. Ci sarebbero tante belle cose da dire su questo film ma al momento voglio concentrarmi su una in particolare: Red è il primo film porno della Pixar. Per spiegare questa sparata, ne riporto di seguito la trama, con diversi spoiler. Per comodità, però, al posto di “panda rosso” utilizzerò il termine generico “bestiolina”.
Mei Mei ha tredici anni, una madre possessiva che la vorrebbe tutta scuola e famiglia, e un gruppo di amiche un po’ trasgry ma sfigatelle con cui guarda e commenta i bei ragazzi e ascolta gli album di una boy band secsi (parole loro). In reazione all’ennesima umiliante repressione materna e dopo un sogno particolarmente coinvolgente, la bestiolina di Mei Mei prende il sopravvento su di lei.
(Forse a questo punto avete capito dove voglio andare a parare)
La ragazza in un primo tempo si vergogna di queste pulsioni e non ne parla con la madre, che però scopre tutto e le rivela che la gestione della propria bestiolina è un problema che attanaglia da sempre le donne della loro famiglia. Esiste una cerimonia tradizionale legata al ciclo lunare che serve a reprimerla per sempre. Mei Mei dovrà sottoporcisi entro un mese. Fino ad allora, deve essere isolata e non avere alcun contatto con l’esterno per evitare che emozioni forti liberino la bestiolina e rendano più difficile esorcizzarne gli influssi.
La tredicenne però scopre che c’è un modo di controllare la sua maledizione: la vicinanza delle persone care e il puro sentimento di amicizia la aiutano a gestire i desideri che scaturiscono dalla sua bestiolina.
È talmente sicura di sé che decide di andare con le sue amiche al concerto della boyband secsi, all’insaputa dei genitori. Le quattro ragazze devono però recuperare un botto di soldi per potersi permettere i biglietti. Non sanno come fare, finché non scoprono che la bestiolina di Mei Mei piace molto ai compagni di scuola, disposti a sborsare fior di quattrini per un incontro ravvicinato.
A questo punto Mei Mei inizia a vendere la sua bestiolina nei cessi della scuola. C’è chi vuole solo accarezzarla, a chi basta vederla, chi vuole delle foto con lei. Intorno alla bestiolina di Mei Mei, le ragazze costruiscono un business fatto di merchandising, messaggini, code finte, incontri clandestini di gruppo nelle aule scolastiche.
Quando manca pochissimo al concerto e sono ancora sotto di 100 dollari, Mei Mei accetta l’offerta di un suo compagno di scuola: la sua bestiolina sarà l’attrazione principale alla festa di compleanno del ragazzino, di modo che tutti i compagni possano goderne e lui ne guadagni tantissimo in popolarità.
Durante il compleanno però le ragazze scoprono che c’è un problema: la data del concerto secsi corrisponde alla data della cerimonia di esorcismo. Non fanno in tempo a elaborare l’informazione che la madre di Mei Mei irrompe alla festa: ha scoperto del mercimonio della figlia da una serie di foto e giocattoli trovati sotto il letto di lei e incolpa le sue amiche, che hanno sfruttato la bestiolina per loro tornaconto personale. Le amiche provano a dire che a Mei Mei piaceva fare quelle cose, ma Mei Mei non le difende e torna a casa con la famiglia.
Il giorno del concerto, le donne della famiglia si sono raccolte alla casa di Mei Mei per la cerimonia. Lei è combattuta e parla col padre, che le dice che lui se la ricorda, la bestiolina della madre: era una forza della natura, spettacolare. Un dialogo per nulla imbarazzante.
Alla fine della chiacchierata comunque Mei Mei decide che la sua bestiolina fa parte di sé e che non vuole esorcizzarla.
La madre non la prende bene, si incazza e questo scatena la sua, di bestiolina, che in realtà è una bestiolona gigantesca e ingestibile. Segue scontro tra bestiolona e bestiolina al concerto del gruppo secsi. Non scendo nel dettaglio per evitare spoiler, ma uno dei punti salienti è Mei Mei (ricordiamolo: 13 anni) che si mette a twerkare.
Alla fine grazie al potere dell’amicizia e dei cantanti secsi tutto finisce bene, Mei Mei si tiene la bestiolina mentre la madre continua a reprimere la sua, ma sembra ci si sia riappacificata (ogni tanto ci gioca un po’ con le dita). Ed è talmente a suo agio con la situa che alla fine decide di esibire quotidianamente la bestiolina di Mei Mei al tempio che gestiscono per attrarre pubblico e ottenere tanti soldi.
(A parte questa metafora un po’ sfuggita di mano, il film è molto carino, animato e diretto con grande stile, con un bel ritmo e – lo so, da questo articolo non si direbbe – scritto molto bene. Guardatelo.)