«Per questo progetto non c’è budget». «Non è prevista retribuzione, ma avrai un gran ritorno in termini di visibilità». «Non ti paghiamo, però poi puoi inserire questo lavoro in portfolio». Queste sono solo alcune delle ridicole scuse che i giovani creativi freelance (e non solo) si trovano a subire quando arriva il momento di discutere il lato economico del loro operato.
Contro questa pratica assurda di trattare il lavoro creativo come un non-lavoro, che può essere anche fatto gratis, tanto è divertente, il collettivo di creativi Zero ha distribuito ieri tre video (si spera virali) e lanciato l’hashtag #CoglioneNO. Nella pagina ufficiale di questa campagna di sensibilizzazione per il rispetto dei lavori creativi si legge:
«#coglioneNo è la reazione di una generazione di creativi alle mail non lette, a quelle lette e non risposte e a quelle risposte da stronzi.
È la reazione alla svalutazione di queste professionalità anche per colpa di chi accetta di fornire servizi creativi in cambio di visibilità o per inseguire uno status symbol.
È la reazione a offerte di lavoro gratis perché ci dobbiamo fare il portfolio, perché tanto siamo giovani, perché tanto non è un lavoro, è un divertimento.Questo gennaio ZERO vuole unire le voci dei tanti che se lo sentono dire ogni volta. Vogliamo ricordare a tutti che siamo giovani, siamo freelance, siamo creativi ma siamo lavoratori, mica coglioni.»
Il soggetto dei video è semplice quanto efficace: cosa succederebbe se trasferissimo l’atteggiamento del cliente medio di un creativo freelance al cliente medio di qualcuno che fa un altro mestiere? Ed ecco che ci troviamo di fronte a un idraulico, un giardiniere e un antennista che, sapete com’è, non ci tengono poi tanto a essere pagati in “visibilità”. Di seguito, trovate il risultato, impeccabile e amaramente divertente.