Signori, la fase 4 del Marvel Cinematic Universe è qui. Venerdì scorso sono uscite su Disney+ le prime due puntate di WandaVision, serie Marvel con protagonisti Wanda Maximoff e Visione, interpretati ancora una volta da Elizabeth Olsen e Paul Bettany.
Li avevamo visti l’ultima volta militare tra le fila degli Avengers. O meglio: avevamo visto Wanda combattere nell’epica battaglia finale di Avengers: Endgame e Visione morire in Avengers: Infinity War.
Ora li ritroviamo nei panni di una felice coppietta da sitcom. Letteralmente: le puntate sono ricalcate su stile e tematiche di alcuni storici serial televisivi. Come i nostri eroi si siano trovati in questa situazione è tutto da scoprirsi (ma chi legge i fumetti sa che presumibilmente c’entrano i poteri di Wanda).
Nei mesi scorsi, i produttori, Kevin Feige in testa, non hanno mancato di rilasciare informazioni su quali siano le serie da cui hanno preso maggiormente ispirazione. Ecco quindi una lista di ben 10 serie tv storiche a cui gli autori (e gli attori!) di WandaVision si sono ispirati!
Lucy ed io (I Love Lucy, 1951-1957)
I love Lucy è stato il precursore del genere sit-com per come lo conosciamo ora. Fu la prima serie girata in 35mm davanti a un pubblico dal vivo e la prima a presentare un cast corale ed ebbe un successo di pubblico strepitoso, con ascolti altissimi per tutte e sei le sue stagioni.
Racconta le vicende di una coppia della middle-class, la casalinga Lucy (Lucille Bell) e suo marito Ricky, leader di un gruppo musicale (interpretato da Desi Arnaz, marito di Bell anche fuori dal set).
In Italia, abbiamo visto poco o niente di questa serie: solo 13 dei 181 episodi sono arrivati da noi, programmati nel 1960 sul Programma Nazionale della Rai con il titolo Lucy ed io.
The Dick Van Dyke Show (1961-1966)
Altra serie che ebbe una grande influenza sul genere sit-com, The Dick Van Dyke Show non ebbe però l’immediato successo di I Love Lucy. Quello che potremmo considerare il primo pilot della serie, che al tempo si intitolava Head of the Family, fu un fiasco e fu necessario ricominciare da capo.
Ristrutturato il tutto e portato a bordo la star di Broadway Dick Van Dike, lo show andò in onda, ma la prima stagione stava per essere anche l’ultima a causa dei bassi ascolti. Si salvò grazie a Procter&Gamble, che minacciò di cancellare i propri investimenti nella fascia diurna di CBS se lo show non fosse continuato.
Dalla seconda stagione, grazie a una ricollocazione più favorevole in palinsesto, la serie fece il salto di ascolti e si avviò a diventare il fenomeno che è stato, vincendo negli anni successivi ben 15 emmy. Molto si doveva alla comicità fisica e stralunata di Van Dyke, che di lì a poco si sarebbe fatto conoscere anche al cinema con il ruolo dello spazzacamino Bert in Mary Poppins.
Tra l’altro, lo stesso Van Dyke è stato contattato come consulente per WandaVision.
Vita da strega (Bewitched, 1964-1972)
Anche per noi Italiani, Vita da strega non ha bisogno di presentazioni. Omaggiato molto esplicitamente da WandaVision sia nella sigla animata della seconda puntata che in generale nella struttura narrativa, lo show è iconico anche da noi e viene tuttora replicato molto spesso su vari canali satellitari.
Forte di ben 254 episodi e della performance stratosferica di Elizabeth Montgomery nei panni dell’affascinante strega Samatha, ha dato vita a emuli, citazioni e remake, tra cui possiamo citare una censuratissima storia di Topolino, una tremenda fiction Mediaset e il bizzarro remake per il cinema con Will Ferrel e Nicole Kidman.
L’attrice Kathryn Hahn, che in WandaVision interpreta l’invadente vicina di casa Agnes, ha dichiarato di essersi ispirata al rapporto tra Samantha e sua madre Endora per costruire il rapporto tra Wanda e il suo personaggio.
La famiglia Brady (The Brady Bunch, 1969-1974)
Classicone anni Settanta, da noi arrivato poco e male a fine anni Ottanta, La famiglia Brady è la prima serie a introdurre in tv il tema delle famiglie allargate: il matrimonio tra Mike Brady (Robert Reed) e Carol (Florence Henderson) dà il via alla convivenza anche con i rispettivi figli, tre a testa.
La serie si focalizza in un primo momento sulle difficoltà che questa nuova situazione provoca ma va poi sempre più a concentrarsi sui sei figli Brady, che gradualmente ne diventano i veri protagonisti. In questo, anticipa il genere del teen drama che avrebbe affollato i palinsesti da Beverly Hills 90210 in poi.
Negli Stati Uniti fu un vero fenomeno, diede origine a tutta una serie di spin off e programmi paralleli ed è tuttora molto citata negli show contemporanei. WandaVision la omaggerà tra le altre cose ricreando una propria personale versione dell’iconica sigla di apertura.
Gli amici di papà (Full House, 1987-1995)
Gli amici di papà è poco nota in Italia e anche negli Stati Uniti non ha mai avuto un particolare successo di critica ai tempi della messa in onda ma ha sempre avuto ascolti di tutto riguardo. È stata spesso usata dalla sua rete, ABC, per lanciare alcune altre sit-com che da noi hanno avuto un impatto maggiore, come Otto sotto un tetto e Quell’uragano di papà. Ne esiste anche una serie sequel recente, Le amiche di mamma (Fuller House), distribuita su Netflix dal 2016 al 2020.
Gli amici di papà è stata la serie d’esordio di Ashley e Mary-Kate Olsen, le gemelline pestifere protagoniste di numerosi film e telefilm tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, nonché sorelle maggiori di Elizabeth Olsen.
Ciononostante non è prevista, diversamente da quanto si era vociferato in un primo momento, una partecipazione diretta delle gemelle Olsen.
Friends (1994-2004)
In un percorso ideale sulle sitcom nei decenni, non poteva mancare Friends, mitica serie tv creata da David Crane e Marta Kauffman che segue le vite di un gruppo di giovani adulti a New York. Per dieci stagioni, Ross, Rachel, Monica, Chandler, Joey e Phoebe ci hanno accompagnato con i loro tormentoni, le loro idiosincrasie e la loro fantastica amicizia.
La serie è stata candidata a ben 62 emmy (!), ne ha vinti sei, tra cui quello come miglior serie comedy nel 2002, e appare in tutte le principali classifiche dei migliori show televisivi di tutti i tempi. L’impatto culturale delle serie fu straordinario e tuttora se ne vedono echi nelle sitcom più moderne (una su tutte, l’erede spirituale How I Met Your Mother, iniziata solo un anno dopo la conclusione di Friends).
Malcolm (Malcolm in the Middle, 2000-2006)
Ingiustamente poco nota qui in Italia, dove è stata trasmessa sulle reti Mediaset, Malcolm negli Stati Uniti ha sempre ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica, che le ha permesso di arrivare a ben sette stagioni e al ragguardevole numero di 151 episodi.
A interpretare il protagonista Malcolm, fratello di mezzo in una disfunzionale famiglia della working class americana, è Frankie Muniz, che però ha recentemente dichiarato di non ricordare neanche di aver preso parte alla serie a causa di una serie di traumi cranici causati dalla sua carriera di pilota di corse.
Il padre del protagonista invece è un attore bravino che forse avete già sentito nominare: Bryan Craston!
The Office (2005-2013), Modern Family (2009-2020) e Parks and Recreation (2009-2015)
Si presume che, quando parla di The Office come fonte di ispirazione per WandaVision, Kevin Feige faccia riferimento al remake statunitense con Steve Carell e non all’originale BBC di e con Ricky Gervais.
Girata in stile mockumentary, cioè come se fosse un documentario, la serie in Italia è stata proposta con scarsa continuità e vari cambi di rete. Incensata dalla critica, ha vinto un Golden Globe (miglior attore per Steve Carell) e vari Emmy.
Sembra che sia proprio lo stile di ripresa di The Office a essere omaggiato in WandaVision. Feige ha infatti dichiarato: «In WandaVision ci saranno momenti un po’ in stile Modern Family o The Office, in cui gli attori parlano con la telecamera, in stile documentario».
Tra le comedy più recenti indicate come fonte di ispirazione figura anche Parks and Recreation, che ha ospitato nel suo cast ben due attori attualmente centrali nel Marvel Cinematic Universe: Chris Pratt (Starlord in Guardiani della galassia) e Paul Rudd (Ant-Man).
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